L’intervento illustra la nascita di un progetto fotografico pensato nel periodo del primo lockdown. Il distanziamento sociale ci ha obbligati a fare i conti con il sentimento della solitudine. Alcune riflessioni sul significato di questo stato emozionale, il confronto tra codice artistico – gli scatti dei due artisti, e la prospettiva psicodinamica della curatrice, ha portato a ricercare e rivelare l’origine e le modalità di esprimersi della solitudine. Dall’analisi delle possibili differenti solitudini, si è arrivati ad un tema fondante: quello dello sguardo materno come specchio.