16.10-DanzaMovimentoTerapia e migranti: corpi incarnati fra società e culture

La DMT applicata a gruppi di migranti diviene forma di conoscenza e di inclusione dell’Altro, tutela delle culture di appartenenza, instaurazione di una base relazionale dai caratteri universali, integrazione di corpi impregnati di vite, strutture e culture differenti, possibilità di comprensione e progettazione sociale. La DMT è applicata all’interno di una cornice teorica di riferimento legata alle scienze sociali: la sociologia e l’antropologia. La chiave di lettura dell’esperienza e del lavoro svolto, è la dimensione sociale ed antropologica dell’uomo, in cui il corpo, imbevuto di informazioni sociali e culturali relative all’ambiente in cui nasce, vive, si sposta e muore, assume la funzione di comune denominatore, elemento essenziale ed universale di connessione e di dialogo. Il corpo anatomico, l’immagine corporea nella società di appartenenza, il movimento e la corporeità divengono ponti di trasmissione di informazioni, scenari, possibilità comunicative ed espressive per entrare in contatto; non solo con il corpo e con i vissuti emotivi e psichici dell’Altro, ma anche con la sua dimensione sociale e culturale, che veicola i vissuti personali. Un incontro a più dimensioni che promuove ulteriore possibilità di ricerca, connessione ed inclusione.

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