“Uno di miele e uno di cipolla” è un detto arabo che significa che abbiamo momenti/momenti buoni e cattivi che si alternano/coesistono nella vita. Userò un esempio clinico come illustrazione degli effetti che un cambiamento nel setting terapeutico ha portato a un gruppo di persone depresse nel reparto di degenza di un ospedale psichiatrico durante la pandemia.
Le circostanze impreviste e la necessità di mantenere la distanza interpersonale per preservare la relazione terapeutica, hanno generato pensieri e domande relative ad alcuni dei principi su cui portiamo la nostra pratica. Nello specifico: lo spazio in cui si svolge il trattamento e il principio di stabilità dello stesso. Con questi, le implicazioni di interni e/o esterni per la terapia, la cultura urbana e altro ancora.
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