L’esperienza clinica condotta in gruppi di arte terapia con bambini adottati e genitori adottivi costituisce il filo conduttore di questo intervento. Imparare a fidarsi di ciò che la sua esperienza gli ha restituito come inaffidabile è il paradosso che ogni bambino adottato deve affrontare. Posti di fronte al percorso inverso che dal senso di perdita e di morte porta alla rinascita simbolica, diventano fondamentali tre diverse narrazioni: quella che tiene insieme io passato e io presente, quelle famigliari capaci di diventare ricordi e quelle in grado di rimettere insieme i pezzi superando le fratture vissute. Così è possibile rendere coerenti elementi narrativi frammentati e sparsi nella costruzione di un’identità stabile. Essere cercati e trovati e il cercare e trovare si presentano come componenti essenziali del percorso che porta alla ricomposizione della propria storia personale in una narrazione che mantenga il senso della propria identità: “quando trovi la mappa, trovi il tesoro”.